Ad aprire il Premio Bindi 2025, venerdì 4 luglio alle ore 18.30 al Castello cinquecentesco di Santa Margherita Ligure, sarà l’inaugurazione della mostra “Armando a colori” con le opere di Giua, artista a tutto tondo che passa dalla musica, al teatro, all’arte contemporanea.
Cantautrice apprezzata, con numerosi riconoscimenti tra i quali Premio Lunezia, Festival di Castrocaro, Premio Recanati, Mantova Musica Festival, Giua è stata anche finalista al Festival di Sanremo. Ha collaborato con Avion Travel, Armando Corsi – di cui è stata allieva -, Riccardo Tesi, Adriana Calcanhotto, Pippo Pollina, Fausto Mesolella e si fa notare come raffinata interprete di F. De André, Bindi, Lauzi, Gaber, De Gregori. Numerose le sue partecipazioni a festival nazionali e internazionali, le collaborazioni teatrali come autrice delle musiche e interprete in scena e le collaborazioni a progetti musicali in studio, tra cui la lunga tournée del progetto teatrale La Buona Novella di Neri Marcorè. E’ tra le fondatrici del Coro Popolare della Maddalena, una corale multietnica costituita dagli abitanti dell’omonimo quartiere genovese. Parallelamente al percorso musicale, Giua lavora nell’ambito delle arti visive e dal 2005 espone quadri e sculture in mostre a cura dell’Archivio internazionale d’arte contemporanea Ellequadrodocumenti.
Questa mostra, in collaborazione con Artour-o di Tiziana Leopizzi, é dedicata al chitarrista Armando Corsi, maestro di Giua e amico del Premio Bindi, scomparso nel 2024. Virtuoso della chitarra classica, folk, fusion, eclettico ed appassionato della musica del mondo, era noto per il suo stile distintivo che univa il jazz, la musica latina e il folk mediterraneo. Nato a Genova, ha collaborato con alcuni dei più grandi artisti italiani e internazionali, tra cui Paco De Lucía, Bruno Lauzi e Ivano Fossati, con il quale divide quattro anni di tournèe. Corsi era apprezzato non solo per la sua tecnica impeccabile, ma anche per la sua capacità di infondere calore e sentimento nella sua musica. La sua carriera è stata contraddistinta da uno stile unico e da una grande sensibilità artistica, che lo ha portato a essere un punto di riferimento nel panorama musicale italiano e internazionale. La “chitarra che sorride” come era chiamato nell’ambiente musicale, in cui era molto amato, ha collaborato con numerosi altri artisti: Ornella Vanoni, Gino Paoli, Samuele Bersani, Eric Marienthal, Anna Oxa, New Trolls, Ricchi e Poveri Bruno Lauzi e Beppe Quirici per citarne alcuni.
Nel corso della sua vita dedicata alla musica, esplorando mondi sonori sempre nuovi e portando avanti un’arte sincera e raffinata, è stato riconosciuto non solo per il talento, ma anche per l’umanità e l’umiltà. La sua tecnica era impeccabile, ma ciò che rendeva unico ogni suo tocco sulle corde era la capacità di trasmettere emozioni autentiche, fatte di delicatezza e passione. La stessa che ha trasmesso alle giovani generazioni, alle quali si è sempre interessato, sia come maestro di chitarra, sia incoraggiando il cammino artistico di nuovi musicisti e cantautori. Una di questi suoi allievi è stata proprio Giua, alla quale ha lasciato una fortissima impronta sia stilistica che umana.